Spero che la mia storia possa essere un insegnamento per tutti, ma soprattutto per i più giovani alle volte indecisi ad avvicinarsi alla donazione di sangue. Non ci sono dubbi: Avis preserva e tutela sotto ogni punto di vista non solo i riceventi, ma anche i donatori. Dopo aver effettuato 90 donazioni, per lo più di sangue intero, ma anche di plasma e piastrine, e dopo essermi sottoposto a tutte le analisi ematiche, come da procedura, mi ritrovo a raccontare la mia storia da ex donatore di Rimini.
Sul referto della mia ultima donazione, del 2 febbraio 2019, sono stati riscontrati dei valori anomali: emoglobina bassa e valori collegati ad un enzima del fegato particolarmente alti. Da questi referti, mi è stato diagnosticato un tumore rarissimo – il tumore di Klatschin – che mi ha portato a vivere 200 giorni di ricoveri ospedalieri, oltre ai diversi cicli di chemioterapia per ridurre la massa tumorale e renderla operabile presso l’IRST di Meldola. Nel luglio 2020 è arrivato il momento dell’intervento, durato circa 16 ore, presso il Centro Trapianti dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, per la resezione del fegato e il trapianto delle vie biliari infettate dal tumore.
Tra circa due mesi dovrei essere annoverato tra gli ex malati oncologici. Avis, proprio grazie ai controlli periodici che effettua su ogni singolo donatore, ha contribuito a salvarmi la vita. Lascio quindi un solo messaggio: donate sangue ragazzi, per i malati che ne hanno bisogno, e anche per voi che potrete così essere controllati ed indirizzati al meglio in caso di bisogno.